martedì 21 giugno 2016

Il momento della rivalsa (racconto in II persona)


Il momento della rivalsa (Silvia Dini, 2016)

E’ venuto quel momento della vita in cui le cose ti appaiono in una luce diversa, provi la smania di cambiare e non sei più disposta a tollerare nulla di quello che hai sopportato fin da piccola per tutti questi anni. Realizzi con lucida chiarezza che oggi, come ieri, a scuola, a casa tu sei quella invisibile che nessuno nota e nessuno cerca; in casa nessuno ascolta il tuo parere; a scuola sei nascosta nel banco dietro a tua sorella; alle feste i ragazzi ti ignorano o, più volentieri ti calpestano, ti feriscono nell’orgoglio e tu che fai? Ogni volta vai a rintanarti in un angolo buio, cupa e triste.

Eppure le qualità non ti mancano ma niente di quello che hai è paragonabile al fascino solare di tua sorella Lucy che, infatti, è piena di amici e sempre al centro dell’attenzione.

Già, inutile girarci attorno. Il punto critico è il rapporto con tua sorella Lucy, sempre un passo avanti a te. Proprio stamattina, appena uscite dal portone di casa ti ha fatto notare con una bella risata quanto sei più bassa e più grassa rispetto a lei. Dopodiché è salita sul motorino con Karim, diretti a Portofino a fare i tuffi dagli scogli insieme ai soliti amici, piantandoti in asso lì da sola. E’ chiaro che il rapporto fra di voi è in crisi, più cerchi di avvicinarti più lei sembra sfuggirti.

Ci hai rimuginato su e, dopo pranzo, sbollita l’ira, hai deciso di andare a raggiungerli tu al mare; tua sorella, caso strano, quando ti ha vista arrivare non ha fatto troppe storie per lasciarti spazio sulla sdraio; pensi che forse si è pentita dell’offesa di prima; ti ha persino portata con sé durante il giro in canoa. Su questo non c’è niente da dire, tu sei molto abile nell’acqua e non l’hai mai fatta sbilanciare. 

Qualcosa però in te è cambiato per sempre, senti un’energia prima sconosciuta, un fuoco interiore che ti sostiene e ti spinge ad un gesto catartico di rinnovamento. Non sei certa che sia un guizzo di carattere o piuttosto l’effetto del caldo afoso che da qualche settimana arrostisce la città e rende tutti inquieti. L’euforia è offuscata dalla sensazione che questa improvvisa volontà di rivalsa potrebbe esser stata indotta da una volontà esterna; dato che non sei mai stata in grado di andare a fondo nei pensieri accantoni ogni dubbio quando realizzi che il gesto che compirai sarà in grado di illuminare la tua esistenza. Il tuo quarto d’ora di notorietà.

In quel momento ti si forma l’idea. La spiaggia affollata di turisti e macchine fotografiche è lo scenario ideale, pensi che è la volta buona che finisci su Youtube. E’ semplice. La sfidi in un ultimo tuffo, dallo scoglio più in alto. Come prevedibile lei accetta, adora mettersi in mostra, certa della sua bravura. La voglia distruttrice cresce in te mentre arranchi fin sugli scogli alti, dove Lucy è arrivata con pochi balzi elastici; la vedi che sorride e agita un braccio per salutare gli amici seduti in spiaggia. Tu per l’emozione tremi un po’, ti pervade un brivido nella calura. Osservi ogni suo movimento, mentre si alza in punta di piedi, affusolata, la pelle che brilla al sole mentre si allunga e a braccia unite si lancia di testa nel vuoto.
Un attimo dopo ti lanci tu, l’impatto con l’acqua avviene con perfetto sincronismo.

Ti aggrappi alle rocce sul fondo e osservi Lucy, le bolle d’aria, la faccia sempre più agitata, l’inutile dimenarsi sottacqua, nel tentativo di risalire verso la superficie, invano perché tu la trattieni in basso. In questo mondo sottomarino dove una come te può trovare la sua dimensione, dove una come lei non è più splendida e luminosa ma solo una goffa bambola, ripiena di acqua salata. Invece tu, la sua ombra, sei finalmente a tuo agio, per sempre.

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